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Da più di 300 abitanti che vivevano tranquillamente con quello che c'era, fino ad oggi senza alcun abitante e con tutti i servizi.

Da più di 300 abitanti che vivevano tranquillamente con quello che c'era, fino ad oggi senza alcun abitante e con tutti i servizi.

Passeggiando in mezzo alle poche abitazioni ricostruite dopo il terremoto, ma abbandonate per gran parte dell'anno,

sembra quasi impossibile immaginare che, fino agli anni '40, Pers fosse popolata da oltre una sessantina di nuclei familiari e che contasse altre 300 abitanti. Soltanto il piccolo Borgo Sgarban ospitava oltre una decina di famiglie. Nel 1926, dai documenti parrocchiali, risulta infatti che la popolazione, composta da 280 persone, fosse in costante aumento. Soltanto dopo il secondo conflitto mondiale il flusso migratorio, iniziato già verso la fine dell'800 ed i primi anni del ‘900, ed indirizzato specialmente verso l'Argentina, aumentò considerevolmente ed interessò anche altri paesi quali la Germania, la Svizzera e la Francia.

Una buona parte dei "Brieseni" si trasferì anche in Liguria e più precisamente nella provincia di Genova. Il primo a raggiungere il capoluogo ligure fu Pietro Moro - assieme alla moglie Anna Cragnolini - che, lavorando in qualità di custode presso un grosso condominio di Corso Firenze, ebbe l'occasione di conoscere parecchi genovesi fra i quali molti imprenditori edili. Fu così che, pian piano, chiamò nella città della lanterna parecchi parenti e compaesani. Alcuni di questi, dopo aver conseguito la licenza elementare in età avanzata, vennero assunti dalle FS ma la maggioranza degli emigrati trovò un'occupazione nell'edilizia che era in pieno sviluppo. Moltissimi si stabilirono definitivamente in zona, per cui ancor oggi a Genova si registra una grossa comunità di oriundi. Sembra che, in passato, fosse chiamato "Pers" addirittura un rione della città marinara.

 A causa di queste migrazioni, nel 1959, al momento del passaggio dal Comune di Montenars a quello di Lusevera si contava soltanto un centinaio di residenti, fra cui alcuni emigranti iscritti all'AIRE. I nuclei familiari si erano infatti ridotti da 60 a 30, con 6 dimoranti a Borgo Sgarban ed i rimanenti 24 nelle altre due borgate. In totale si contavano 48 maschi e 51 femmine. Fra queste persone c'erano 25 minori e 10 ultrasessantenni. Soltanto Teresa Marchiol, nata il 13 aprile 1879 di Giovanni e di Teresa Franz, aveva superato gli 80 anni. Dal 1950 la natalità calò drasticamente, tanto che i nati da quella data in poi si contano "sulle dita di una mano". L'ultimo fiocco rosa di Pers fu quello di Adina Durlicco (‘59) figlia di Giovanni e Maria Sgarban mentre l'azzurro fu quello del fratello Franco (‘56).

L'ultimo decesso registratosi nella frazione fu invece quello di Domenico Cragnolini residente a Segnacco di Tarcento. Ogni anno Domenico e la moglie Rina erano soliti trascorrere un periodo di vacanza, nel paese natio, nei mesi di agosto e settembre. Anche nel 2011, nonostante le non buone condizioni di salute del marito, Rina volle essere presente alla prima festa della Madonna della Guardia che ebbe luogo il 28 agosto 2011. Erano oltre 40 anni che non si organizzavano più feste in loco. Nei giorni successivi rimasero ancora a Pers, e, nulla faceva presagire il peggio, ma Domenico, il primo settembre 2011 non si risvegliò più. Due giorni dopo venne celebrato il funerale che vide la partecipazione di decine e decine di paesani. L'ultimo, residente e dimorante effettivo, deceduto il 21 novembre 2009, fu Doro Cragnolini.

La lingua parlata, in particolare dai più anziani, fu naturalmente il dialetto po-nasin che veniva utilizzato anche dalla vicina Flaipano. Poiché si verificavano, quasi giornalmente, numerosi contatti con Montenars, Tarcento e Gemona del Friuli una parte della popolazione iniziò a conoscere anche il friulano. L'utilizzo del friulano aumentò sensibilmente anche in seguito a matrimoni con persone del tarcentino. E' il caso particolare di Teresa Franz (1836-1906) di Malemaseria che si unì in matrimonio con Giovanni Marchiol. Teresa insegnò il friulano a molti parenti cosichè una buona parte della famiglia Marchiol, ed in seguito anche della famiglia Martinelli, parlava correttamente il friulano. Quando queste  persone si recavano nella vicina Cesariis venivano accolti da un eloquente: "nu ridu furlani" (arrivano i friulani). In famiglia quasi nessuno utilizzava l'italiano, pertanto i bambini che frequentavano le scuole elementari avevano non poche difficoltà nell'apprendimento.

A Pers si contavano in tutto una decina di cognomi (sottoelencati), di cui almeno uno endemico e cioè Sgarban che ha origine proprio dal Borgo chiamato Sgarban, dov'era il cognome prevalente. Anche Durlicco e Buiutti dovrebbero essere cognomi tipici, infatti, da indagini effettuate sul territorio nazionale, non si trovano altri cognomi simili. I Lazzaro giunsero a Pers nel 1750 quando Giuseppe venne ad abitarci dopo il matrimonio con una giovane di Pers. Ebbero Giovanni che nel 1779 si unì in matrimonio con Lucia Martinelli di Stella. Il capostipite della famiglia Battoia fu Stefano (1798-1871) che giunse da Cesariis e sposò Domenica Sgarban (di Giovanni e Pez Elena 1804-1869).

La famiglia Cragnolini (soprannominata Sulini) ebbe origine nel 1837 quando giunse da Flaipano Domenico (07 settembre 1807 di Pietro e Anna Zulli) che si unì in matrimonio il 4 febbraio 1837 con Anna Sgarban (1817 di Mattia e di Crapiz Lucia). Ebbe 6 figli.

A ogni cognome corrispondeva poi almeno un soprannome di famiglia. I così detti "nomi di famiglia" erano, infatti, una trentina. Fino agli anni ‘50 fu un'usanza molto sentita chiamare il figlio maschio con il nome del padre o del nonno. Si riscontravano pertanto vari casi in cui nonno, padre e figlio avevano lo stesso nome. I figli venivano chiamati anche con un secondo nome che solitamente corrispondeva a qualcuno degli antenati. Anche le ricerche, per questi motivi, non sono state per nulla facili. I nomi più frequenti erano i classici: Pietro, Giovanni, Domenico, Luigi, Francesco per i maschi e Maria, Anna, Regina, Teresa per le femmine.

Dato che parecchie le persone avevano lo stesso nome e cognome, oltre al nome di famiglia, queste venivano riconosciute anche con soprannomi personali: le tre Maria Sgarban venivano chiamate Mia, Marizza e Mariute. Molto spesso le persone venivano chiamate con un nome diverso di quello iscritto in anagrafe. Ad esempio Natalina Marchiol era conosciuta come Nelda, Crapiz come Severina, Felicita Martinelli come Regina e Adelina Sgarban come Giuliana. Riscontriamo pure un unico caso, abbastanza raro nella realtà, in cui a due sorelle viventi venne dato lo stesso nome. Anna Cragnolini nata il 01 gennaio 1877, che era la figlia maggiore, aveva già abbandonato la casa paterna, quando nacque l'ultima figlia, il 14 settembre 1895 e così i genitori decisero di chiamare Anna anche quest'ultima. Rimaste vedove, le due sorelle vissero, per qualche tempo nell'ultima abitazione di Borgo Savart a Pradielis assieme alla sorella Teresa. La sorella più giovane, che negli ultimi anni si trasferì in un'abitazione di proprietà del nipote Paolo Culino, morì, unica vittima di Pradielis, il 6 maggio 1976 per il crollo del fabbricato.

Poiché c’era elevata mortalità infantile, quasi sempre il nome del fratello deceduto veniva dato anche al primo fratello nato successivamente alla sua morte. La gran parte dei matrimoni avveniva fra compaesani. Non essendoci i mezzi di trasporto che abbiamo ora, era preferibile scegliere la moglie in paese invece di sorbirsi decine di chilometri a piedi per andare a cercare l'amata in altri luoghi. A volte i matrimoni avvenivano anche fra consanguinei. E' anche il caso di Romilda e Alberto Lazzaro che erano cugini diretti sia dalla parte del padre (Giovanni e Gerolamo) che della madre (Crapiz Anna e Regina).

Ci furono parecchi casi in cui i "Brieseni" trovarono l'anima gemella fra i giovani del Comune di Lusevera ed in particolare di Cesariis. Molte giovani fanciulle si sposarono a Pradielis, Vedronza, Lusevera, Musi e perfino a Villanova delle Grotte. Molto più frequente era il caso che si scegliesse il marito o la moglie fra i giovani di Flaipano, di Stella o di Gemona del Friuli, dove particolarmente le ragazze, si recavano per lavori saltuari (domestiche, lavori nei campi, vendemmie ...). Troviamo casi molto frequenti in cui due fratelli sposarono due sorelle e casi in cui vedovi (o vedove) si siano risposati (te) con i relativi cognati.

Come spesso accade, uomini attempati, ma non buone proprietà, trovavano spesso una moglie molto più giovane e le seconde (e terze ) nozze non erano poi così rare.

Un record particolarmente insolito spetta a Giovanni Crapiz (02 marzo 1860). Si sposò una prima volta con Domenica Cragnolini (7 luglio 1861) ed ebbe un figlio: Giovanni (31 ottobre 1882). Dopo la prematura morte di Domenica, si unì in seconde nozze con Angela Disint (07 gennaio 1864) nel 1887 e da lei ebbe altri 4 figli: Agostino (16 settembre 1887) - Giovanni (04 settembre 1889) - Pietro (09 ottobre 1891) deceduto piccolo ed ancora Pietro (07 agosto 1893). Rimasto solo, si risposò nel 1896 con la sedicenne Domenica Fratte (25 marzo 1880) ma anche questa unione durò pochissimo. Nel 1897 si unì, in quarte nozze, con Elena Bubnic (1869) e, rimasto nuovamente vedovo, si risposò per la quinta ed ultima volta nel 1900 con la diciannovenne Maria Moro (20 novembre 1881) dalla quale ebbe altri due figli: - Pietro (03 novembre 1901) ed Antonio, nato il 28 maggio 1903, che morì subito.

Altro caso, abbastanza particolare, è quello di Domenico Lazzaro (1830) che, coniugato con Teresa Fratte (1833-1894) di Flaipano, ebbe 8 figli: Antonio (17 settembre 1859), Bernardino (14 settembre 1861), Andrea Teodosio (30 novembre 1863), Teresa (02 aprile 1866), Luigi (12 maggio 1868), Domenico (25 giugno 1870), Pietro (26 novembre 1872), Pietro (22 novembre 1873). Domenico si risposò poi con Anna Coceano (1876) che aveva ben 46 anni meno del marito ed ebbe altre 4 figlie: Alice Maria (15 agosto 1899), Amabile (25 settembre 1900), Regina (21 marzo 1902), Anna (24 giugno1904). Anna morì poco più che trentenne ed alla sua morte Domenico si risposò, nel 1907, all'inusuale età di 77 anni, con Anna Fratte (18 ottobre 1859) e che quindi era ventinove anni più giovane di lui. Non ebbe altri figli e dopo 5 anni morì a 82 anni.

Soltanto con l'emigrazione si registrano matrimoni con persone fuori Provincia ed anche straniere (soprattutto Austria).

BATTOIA, BUIUTTI, CRAGNOLINI, CRAPIZ, DURLICCO, LAZZARO, MARCHIOL, MORO, SABOTIG, SGARBAN.

I dati sono stati raccolti dall'archivio di stato di Udine, dagli archivi parrocchiali di Flaipano e di Pradielis ed interpellando le persone anziane originarie di Pers. Probabilmente qualche dato non corrisponde al vero e ce ne scusiamo. Se qualcuno è interessato a fornire indicazioni più precise è pregato di segnalarcele.

Alla maggior parte delle persone viventi è stata chiesta l'autorizzazione per l'inserimento dei dati ma se qualcuno a sua insaputa si trova in questi elenchi e non intende rimanervi è gentilmente pregato di segnalare le sue intenzioni a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e verrà immediatamente cancellato.

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