La nuova chiesa
II terremoto del 1976, a solo trent'anni dalla sua costruzione,
danneggiò irrimediabilmente anche la chiesa per cui si rese necessario la sua completa demolizione. Dalla chiesa si riuscì a recuperare soltanto i banchi e qualche armadio. Durante la demolizione del fabbricato, con molta fatica, fu parzialmente salvaguardato l'altare maggiore che, rimanendo però sotto le intemperie per lunghi anni, senza alcuna protezione, subì un irrecuperabile deterioramento. Nei primi giorni dopo il terremoto fu prelevata dall'altare, quasi indenne, anche la statua lignea della Madonna della Guardia che fu custodita nella chiesa di Stella di Tarcento per parecchi anni e successivamente fu trasportata nel garage di Tranquillo Marchiol, a Tarcento, dove si provvide al suo restauro.
Fu in quell'occasione che in molti paesani maturò l'idea di ricostruire una nuova chiesetta, al posto di quella demolita. Il problema principale fu però quello di reperire i finanziamenti necessari. L'Amministrazione Comunale di Lusevera, infatti, nel piano di ricostruzione, non prevedeva la sua realizzazione, tenuto conto che nella frazione dimoravano oramai soltanto Doro Cragnolini e l'anziana madre Eugenia. Nemmeno la Curia di Udine era disposta ad affrontare "inutili" spese. L'unica possibilità che rimase a disposizione dei paesani fu pertanto quella di ricostruire la chiesa tramite il volontariato.
Fu così che un giorno, mentre Giovanni Cragnolini, Tranquillo Marchiol, Dino Gatti e Vittorio Crapiz stavano salendo da Pradielis verso Pers, giunti nei pressi della chiesa di Cesariis, notarono le capriate, in ferro, appena dismesse della cella campanaria. Immediatamente balenò in loro l'idea che queste potessero costituire la base portante della chiesetta che si voleva costruire. Dopo qualche settimana, in seguito al loro interessamento presso l'Amministrazione Comunale di Lusevera, le capriate della vecchia cella campanaria furono trasportate a Pers.
Su un progettino di Dino Gatti, fu costruita una base di 5 metri per 5 di muro perimetrale alto circa un metro sul quale furono poi ancorate le predette capriate. La parete anteriore e quella posteriore furono rivestite da un muro in cemento armato ed ai lati venne fissata la copertura realizzata con lamiera grecata marrone. L'interno fu in buona parte perlinato.
Ad eseguire la maggior parte dei lavori in muratura ci pensò l'alpino Tranquillo, coadiuvato da altri volontari, fra cui Doro Cragnolini e Pietro Crapiz. Nel periodo estivo, prestarono la loro gratuita collaborazione Vittorio e Gino Crapiz, e Giovanni Cragnolini, che per oltre un mese giunse appositamente da Genova. Il problema della chiesetta fu molto sentito, tanto che non mancarono anche volontari di Cesariis e di Flaipano, come Sergio Cragnolini che, coadiuvato dall'amico Dante, pose le piastrelle internamente ed il porfido all'esterno.
Tutte le lavorazioni in metallo vennero, invece, eseguite da Dino Gatti che provvide a costruire anche il muro di contenimento con le pietre recuperate fra le macerie di Borgo Sgarban. I lavori, iniziati nella primavera del 1999, furono portati a compimento nell'estate del 2002. L'11 agosto dello stesso anno, la chiesetta fu inaugurata dall'allora Arcivescovo di Udine Monsignor Pietro Brollo. La prima Santa Messa fu celebrata dal Parroco di Segnacco Don Renato Zearo, il successivo 7 settembre.
L'Amministrazione Comunale di Lusevera contribuì all'acquisto di una buona parte del materiale necessario alla costruzione e per la rimanente parte venne indetta una pubblica sottoscrizione. Vi parteciparono privati cittadini, sia di Pers che dei paesi limitrofi, parrocchie e associazioni di volontariato. L'AFDS di Lusevera, il gruppo ANA di Lusevera ed anche il CAI di Tarcento, parteciparono con sensibili contributi, come testimoniano anche i cippi posti davanti alla chiesetta. Il signor Rossi per conto del Comitato Campane di Flaipano regalò il lampadario ed il tappeto che si trova sotto l'altare.
Va segnalata anche una gradita offerta, pervenuta dalla vicina Austria a mezzo della signora Wilhelmine Kail, in memoria del marito Dottor Fridrich, dirigente della Croce Rossa Austriaca, morto l'anno precedente. Con quel contributo straordinario, si riuscì ad acquistare il materiale necessario per la realizzazione della ringhiera esterna che fu realizzata e messa in opera sempre dal volonteroso Dino Gatti.
Alla destra della porta d'ingresso c'è un pulsante che permette di accendere un faretto che illumina la statua della madonna. Si spegne da solo dopo pochi minuti. All'interno ci sono due quadri che raccontano la storia dell'emigrazione che nel tempo ha spopolato il piccolo paese. Ci sono pure le stazioni di una piccola "via crucis", illuminata costantemente da lucine. Al cancello è affisso un piccolo contenitore dove i visitatori possono lasciare un'offerta che viene utilizzata per la manutenzione della chiesa, del cimitero e dell'area circostante. Dalla fine del 2013, nella giornata del sabato, la porta della chiesa rimane solitamente aperta per tutta la giornata così da permettere ai visitatori una visione all'interno.
La piazzola antistante alla chiesa, parzialmente asfaltata, è stata denominata "Piazzetta amicizia e valori". A lato della stessa, verso Borgo Sgarban, c'è una piccola tettoia sotto la quale troviamo un tavolino che può essere utilizzato per possibili pic-nic. Oltre alle funzioni religiose, previste per la ricorrenza dei morti, da parecchi anni viene celebrata una Santa Messa a fine agosto o agli inizi di settembre. Nel 2011 è stata organizzata anche una festicciola in Borgo Mulinars, dopo oltre 50 anni, che ha richiamato oltre 250 partecipanti. C'è stata una nutrita presenza di abitanti di Flaipano e di Montenars. Negli anni 2012 e 2013 la manifestazione è stata annullata, all'ultimo momento, a causa delle pessime condizioni atmosferiche. Nel 2014 c’è stata la messa, alla quale è seguito uno spuntino per pochi intimi. Nel 2016 è stata nuovamente riproposta, come nel 2011, con l’unico cambio del sito. Anziché a Borgo Mulinars la festa è stata organizzata sullo spazio antistante la chiesetta. Le presenze erano molto inferiori alla prima edizione ma tutti i presenti se ne sono andati contenti. Purtroppo c’è stata l’ultima messa di Don Dino Pezzetta, Parroco di Montenars, che ha dato la sua disponibilità in tutti questi anni ed è stato anche con il suo contributo che è nata l’idea di ripristinare i festeggiamenti.
Nella nicchia della parte alta della chiesa, è stata sistemata la vecchia campana, salvata dalle vicissitudini della Seconda Guerra mondiale e del terremoto. A sinistra dei pochi scalini che permettono l'accesso alla chiesa, sopra un supporto in ferro, è stata fissata una seconda campanella, molto più piccola. Un avviso invita i presenti a suonarla e ad esprimere un proprio desiderio.
Quest'ultima campanella fu realizzata, nel 1998, dalla Fonderia Clocchiatti di Udine, su commissione del CAI e doveva essere installata sul passo Pramollo per una ricorrenza. Non venne però ritirata dal committente, poiché la testa dell'aquilotto, simbolo del CAI, anziché guardare a sinistra è rivolto a destra. La campanella rimase nella fonderia per oltre dieci anni fino a quando, fu acquistata, ad un prezzo scontato, e portata a Pers.